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“Waintig for the Sibyl and the other stories”: William Kentridge alla Galleria Lia Rummo di Milano

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 #InMostra L’arte può salvarci da molte cose, uno dei modi in cui può farlo è farci immaginare che possa esistere un mondo migliore.  Vi portiamo alla scoperta di uno dei più multiformi e visionari artisti del nostro tempo: William Kentridge. Nel candido spazio non-spazio della Galleria Lia Rumma di Milano, oltrepassate le grandi vetrate opache, ci si può imbattere, con un po’ di attenzione, nei tratti fitti e neri del carboncino di William Kentridge . Ha inaugurato a Giugno - e purtroppo attualmente ferma a causa delle misure anti contagio contenute nell'ultimo D.P.C.M di Novembre -   la mostra Waiting for the Sibyl and the other stories , la personale dell’artista e regista sudafricano dedicata al suo ultimo progetto teatrale “ Waiting for the Sibyl ”. L’ opera, commissionata dal Teatro dell’Opera di Roma e andata in scena questa estate, è stata accompagnata dalle opere rotanti dello scultore statunitense Alexander Calder . Artista e regista contemporaneo di grande fama, Will

Diego Armando Maradona: dai murales alla mascherina

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#Funchitecture  “Oh mama mama mama, /Oh mama mama mama, /Sai perchè mi batte il Corazon, /Ho visto Maradona, /Ho visto Maradona, /Oh mama inamorato sono...” Questo coro da stadio, fischiato, cantato, mugolato ed urlato è stato, e forse lo è ancora, il motivetto più amato dai napoletani. Il 30 ottobre sono passati sessant’anni dalla sua scesa in terra. Diego Armando Maradona è un personaggio che si può amare oppure odiare, come il gioco del calcio in genere, ma è oggettivo il fatto che sia stato ed è tutt’ora una musa per l’arte ed il design di questa città. I pastori/action figure di San Gregorio Armeno Il 5 luglio 1984, Diego Armando Maradona fu presentato al San Paolo. La leggenda narra che gli artigiani di San Gregorio Armeno si misero la sera stessa all’opera per i primi pastori ad immagine e somiglianza del dio. Da allora Le “Pastor figure” di Maradona sono state prodotte in tutte le grandezze ed i materiali possibili e dalla raffinata terracotta, le malelingue dicono pure m

miX restaurant di Alain Ducasse: il cuore d'oro di Dubai

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#ArchiLounge “Ci sono: lo chef francese con più stelle Michelin al mondo, un architetto spagnolo di fama internazionale e un produttore di arredi di design italiano, a Dubai”. Questo non è l’inizio di una barzelletta ma di un gioco avventuroso alla scoperta dei vari “ livelli " d’incanto offerti dal primo ristorante aperto da Alain Ducasse negli Emirati Arabi. Inaugurato nel 2018, il miX occupa la cupola centrale dell’Emerald Palace Kempinski affacciandosi sulla suggestiva baia di Palm Jumeirah per offrire ai propri ospiti un panorama mozzafiato che va ad aggiungersi a tutte le altre caratteristiche che rendono questo “gioco” davvero emozionante.      Il progetto di questo ristorante, portato avanti dall’architetto Manuel Clavel (del Clavel Arquitectos) in stretta collaborazione con lo stesso Ducasse, si focalizza sulla ricerca dell’esclusività, del lusso e della raffinatezza portate all’estremo, ispirandosi alle uova Fabergè e all’emozione di lenta e graduale scoperta che

Barbouni Restaurant: il mito del ristorante capace di respirare

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#ArchiLounge Nella zona di Messinia, a sud est della penisola del Peloponneso, nasce un “mitico” ristorante tra natura selvaggia, ninfe e Dei da compiacere senza sconti.  Il mito narra di Anfitrite, la sposa di Poseidone che, frequentando volentieri la spiaggia di Costa Navarino iniziò a desiderare che in quell’angolo paradisiaco ci fosse una vera e propria struttura di ristoro presso cui rilassarsi tra una nuotata e l’altra. La ninfa iniziò a cercare degli umani capaci di interpretare la sua idea e darle forma imbattendosi, ad un certo punto, nel K-Studio: un pool di architetti al quale Anfitrite chiese di costruire una terrazza sulla spiaggia per ospitare un ristorante vista mare che fosse anche un rifugio dal forte sole estivo e dal vento “Meltemi”. A sua volta, il manufatto doveva essere protetto dalle violente mareggiate invernali e la struttura in armonia con la natura del luogo, bioclimatica e collocata in modo da sfruttare al massimo le vedute d'orizzonte al tramont

Life Between Building: la progettazione urbana sostenibile secondo Jan Gehl

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#ArchiBook Da sempre all’avanguardia nel campo dell’architettura e del design, città dotata di un grande senso di comunità e votata all’eco – sostenibilità, Copenaghen è stata nominata la futura Capitale Mondiale dell’Architettura. Lo scorso 5 Maggio l’UNESCO, ha annunciato che la seconda edizione Congresso Mondiale degli Architetti UIA, che avviene con cadenza triennale, dal 2 al 7 luglio 2023 si terrà nella città danese. Sono molti i riconoscimenti che la città della sirenetta ha riscosso negli ultimi decenni. Già eletta "capitale verde Europea" nel 2014 per la ricerca di soluzioni sostenibili che hanno un impatto sulla qualità della vita dei suoi abitanti, punta a diventare la prima capitale CARBON FREE entro il 2025. “Copenaghen è una città capace di offrire al mondo un fantastico contrasto nel modo in cui l'architettura aiuta le principali città globali ad affrontare le diverse sfide della vita urbana del 21° secolo" così Thomas Vonier – presidente de

Yes is more: l'architettura del cambiamento a fumetti

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#ArchiBook L’architettura, già da molti decenni, vive una sorta di crisi d’identità su cui sono stati scritti “fiumi di parole” , ma la cartina di tornasole che rende evidente la situazione è il pensiero confuso dei non addetti ai lavori, che spesso si chiedono quale sia il ruolo dell’architetto oggi. Una domanda posta di frequente a questa figura professionale è: "ma sei un architetto d’interni?”  Come se l’architettura fosse composta da compartimenti stagni e non un processo olistico. In questo momento storico, che ci costringere a rivedere e ricalcolare praticamente tutta la nostra vita, è il caso di andare a riprendere il libro “Yes is more. Un archifumetto sull'evoluzione dell'architettura” dello studio di architettura danese BIG , fondato da Bjarke Ingels , giugno 2011, Taschen. Questo testo, unico nel suo genere, nasce come catalogo di una mostra tenutasi nel 2009 a Copenaghen, ma si trasforma in un fumetto\manifesto il cui scopo è illustrare il lavoro e la f

Peter Beard: l'ultimo dandy della fotografia

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#FashionPhotography Quella di Peter Beard, fotografo statunitense che ha raccontato in modo unico il continente africano e la bellezza femminile attraverso i suoi patchwork, è una vita fantastica nel vero senso della parola. Un qualcosa che appartiene alla fervida immaginazione di una brava penna perchè racchiude in sè una buona dose di avventure intorno al mondo, amori da playboy, viaggi, jet set e arte ma soprattutto fascino, quello selvaggio, che appartiene a chi vive la vita che tutti, almeno una volta, abbiamo sognato di vivere dal nostro divano. Divano sul quale Beard passerà decisamente poco tempo; nasce nel 1938 a New York da cui volerà lontano molto presto, ad appena diciassette anni per l’esattezza, con un biglietto aereo per il Kenya. E se a quell’età i suoi coetanei subivano il fascino del mondo femminile, Beard stava per conoscere già il suo grande amore: l’Africa. Infatti quel viaggio sarà solo il primo di una lunga serie in quella direzione. Con in tasca una laurea

Sole, agrumi e colori in 5 proposte di arredamento

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#ShoppingTips " Giugno la falce in pugno " come dice il detto popolare. Questo mese, il primo dell'estate, viene chiamato anche "il mese del sole" proprio perchè  in corrispondenza del 21º giorno del mese, ovvero nel solstizio d'estate (anche se a volte cade il 20 Giugno), l'asse terrestre presenta un'inclinazione tale da garantire la massima durata di luce nell'arco di un giorno.   Questo è  un periodo di grande fioritura: dalla mietitura dei campi di grano al taglio dell'erba nei prati, alla frutta che raggiunge la giusta maturazione ed è pronta per essere raccolta; senza dimenticare i tanti fiori che sbocciano proprio adesso.   In poche parole, è un mese che vede la natura esplodere nei mille colori dei suoi fiori e frutti.  Questa sensazione di leggerezza e profumo di agrumi che si percepisce camminando nelle vicinanze di giardini o balconi fioriti, potrebbe essere portata all'interno delle nostre case. In che modo? Ricreando il giust

Voglia di viaggiare chiama? Barbara Zanette risponde: intervista all'architetto di Temakinho

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#ArchiLounge Tra i superpoteri più desiderati c’è indubbiamente il teletrasporto! A chi non piacerebbe avere l’opportunità di viaggiare a costo zero e, in una frazione di secondo, arrivare dall’altra parte del mondo?  Purtroppo, la scienza non ha ancora regalato queste gioie ma, in compenso, in diverse città d’Europa esiste un "passaggio" capace di portare chi lo varchi in ben due continenti diversi contemporaneamente: è la porta dei ristoranti Temakinho, uno dei brand di ristorazione più in voga negli ultimi anni. Per chi non li conoscesse, quelli di Temakinho sono locali divenuti famosissimi oltre che per l’offerta gastronomica, composta da coloratissime porzioni nippo-brasiliane e drink particolarmente estrosi, anche per le location accattivanti e studiate nel dettaglio: l'obiettivo è quello di offrire alla clientela un’esperienza “totalmente immersiva” sia nella cultura Giapponese che in quella Brasiliana. Per comprendere meglio il lavoro e lo studio