Le architetture fantasma di Edoardo Tresoldi
#Funchitecture
Il politico ed attivista Malcolm X affermava che “La
storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l'uomo è ridotto al
rango di animale inferiore". In questa epoca che pare non essere
interessata né alla storia, né alla metafisica, il giovane artista Edoardo
Tresoldi va completamente controcorrente e realizza opere etere,
smaterializzate, che raccontano proprio il passato.
Edoardo Tresoldi nasce nel
1987 a Cambiago, in provincia di Milano, e comincia già a nove anni a prendere lezioni di disegno
dal pittore Mario Straforini. In
seguito frequenta l'istituto d'arte di Monza, dove apprende l'approccio
progettuale architettonico. Nel 2009 si trasferisce a Roma per lavorare come
scenografo per il cinema; esperienza che gli consente di formarsi tecnicamente,
umanamente ed artisticamente. In quegli anni conosce il pittore e street artist
Gonzalo
Borondo, che lo spinge ad una maggiore esplorazione delle sue
possibilità artistiche. Nel 2017 è stato inserito dalla rivista "Forbes"
tra gli under 30 più influenti al mondo.
Passiamo in rassegna alcune delle sue opere più importanti.
Il “Collezionista di Venti” (2013)
"Nelle città
senza mare, chissà a cosa si rivolge la gente per ritrovare il proprio
equilibrio."
Banana Yoshimoto
E' una istallazione permanente in rete elettrosaldata,
realizzata in occasione della seconda edizione del "Mura Mura Fest" di Pizzo Calabro. Un uomo seduto su un piccolo
promontorio osserva il mare. Potrebbe pensare alla spesa da fare oppure a Kant
ed alla critica della ragion pura, potrebbe essere un uomo del passato o del
futuro. Racconta una storia semplice ed universale. Ci ricorda l'universale
bisogno dell'uomo di riappacificazione con la natura e di raccoglimento. Così
la definisce Tresoldi: “La trasparenza
della rete dà al personaggio le sembianze di un fantasma, distaccandosi dall'essenza materiale degli
altri elementi urbani, non imponendosi nel 'quadro paesaggistico', ma giusto ad
accennare la sua presenza. La rete è meravigliosa”.
"Lift" (2015)
"Per me la vera
ribellione consiste nel guardare un cielo azzurro fino a che l’identità non si
sia disgregata per la meraviglia"
Fabrizio Caramagna
In occasione dell’edizione 2015 del "Secret Garden Party",
festival musicale di Abbots Ripton nei pressi di Huntingdon in Inghilterra,
Tresoldi ha creato quest'istallazione temporanea: una cupola di rete metallica
sospesa nel cielo. La cupola, significante, archetipo architettonico,
rappresentazione simbolica della volta celeste, qui si fonde con il cielo,
significato, in un sapiente gioco semantico e volumetrico sotto la luce del
sole.
"Basilica di Siponto" (2016)
" Salvatore: <Esattamente, Wasserman,
chillo ca ha azzeccato ‘a stanza ‘e bagno ‘n faccia ‘o muro! Ora vengo a voi, e
questa è la mia domanda, due punti: secondo voi, questo muratore del 3000 che
cosa penserà di aver trovato? Un capolavoro? O ‘nu cesso scassato?>
Professor Bellavista:
<‘Nu cesso scassato!"
Tratto da "Il mistero di
Bellavista" (1984) di Luciano De Crescenzo
E' un installazione permanente realizzata nel Parco Archeologico di Siponto, che ricostruisce in una chiave
contemporanea, fatta rete metallica, l’antica basilica paleocristiana, attigua
alla basilica medievale di Santa Maria Maggiore. Il progetto è stato promosso dal Segretariato Regionale MIBACT e
dalla Soprintendenza Archeologia della Puglia.
La maestosa scultura, 14 metri, 4.500 mq di rete metallica elettrosaldata per
7 tonnellate di peso, crea un dialogo inedito fa antico e contemporaneo.
L'autore afferma che: "la potenza
visiva si basa sull’imprescindibile necessità di far coincidere arte,
paesaggio, storia e ambiente circostante conformandosi quindi come uno sviluppo
artistico della concezione classica di restauro, un’innovativa rilettura
dell’archeologia realizzata con il supporto dell’arte contemporanea."
Grazie a questa istallazione, il parco ha ottenuto un
notevole incremento di visitatori, che per la prima volta hanno trovato una
risposta comprensibile da tutti alla semplice ma importate domanda: "Com'era questo posto in origine?". Una splendida ed efficace Biblia
pauperum dell'archeologia.
Quest'opera riesce, esattamente come le piccole Bibbie a
"fumetto", a toccare l'anima ed istruire i lettori analfabeti
(funzionali) ed a suscitare meraviglia
ed introspezione nei lettori istruiti. A Salvatore, il fido discepolo del
professor Bellavista, è stata data la possibilità di imparare dalla bellezza,
che come disse Dostoevskij, "salverà
il mondo".
Etherea (2018)
"La misura del
cielo è pari allo spazio da cui lo si contempla”
Norberg-Schulz
Etherea è un istallazione temporanea ideata per il "Coachella
Valley Music and Arts Festival", uno degli eventi musicali più
importanti e attesi al mondo, a cui partecipano artisti del calibro di Beyoncé
ed Eminem. L’opera è composta da tre sculture trasparenti ispirate alle
architetture barocche e neoclassiche, dalle forme identiche ma di dimensioni
diverse, disposte assialmente secondo altezze crescenti di 11, 16,5 e 22 metri.
Tresoldi afferma che tutto cominciò con i casotti
abbandonati e degradati nei campi ed il suo umano ed universale bisogno d'immaginare
storie e forme. Sarà forse per questo che le opere di questo giovane artista riprendono un dialogo antico ed interrotto, sanno di vento e di cielo e sembrano essere pienamente in contatto con il genius loci dei luoghi
Cinzia Candela
Per i più curiosi:
Per chi non ricordasse la scena del Professor Bellavista: