Carlo Mollino e le suggestioni di futuro ad alta quota

#Funchitecture
C'era una volta una Torino che usciva dalla guerra ed entrava negli anni '50, capitale dell'auto e delle industrie, c'era il "treno del sole, che in sole 23 ore trasportava manodopera e speranze dal Sud Italia. C'erano i ricchissimi e c'erano i poverissimi, c'erano le menti più eccelse e gli analfabeti. C'era Carlo Mollino, che era architetto, poeta, designer, sciatore, pilota, fotografo, fotografo erotico ed esoterista.
Nasce nel 1905 a Torino, figlio unico, inquieto e viziatissimo dell'ingegner Eugenio Mollino, autore di ben 400 edifici. Nel 1930, non ancora laureato ma progettò una casa per vacanze a Forte dei Marmi e ricevette il premio "G. Pistono" per l'Architettura. Nel 1951 scrisse il trattato "Introduzione al discesismo", 212 disegni e 200 fotografie per  “avviare lo sciatore a trovare se stesso", perché anche l'atto della discesa va progettato ed affinato. Nel 1953, dopo aver pubblicato  i volumi "Architettura, arte e tecnica", divenne professore di  "Composizione architettonica", presso il politecnico di Torino, professione che esercitò fino alla morte. Pilota automobilistico, a metà degli anni 50 creò una macchina da corsa," il Bisiluro Damolnar", e  nel 1955 fece i 170 km/h alla Ventiquattr’ore di Le Mans. Si narra che la scintilla verso la progettazione, sia stato il romanzo "Viaggio intorno alla mia camera" di Xavier de Maistre, 42 capitoli, in cui gli oggetti evocano storie e riflessioni, mentre l'anima ed il corpo dialogano. Si sono scritti tomi enciclopedici su Mollino e sulle sue mille anime, conosciamolo attraverso alcuni dei suoi progetti più significativi.

Carlo Mollino architetto 

"Slittovia del Lago Nero ",1947 -Sauze d’Oulx
Dopo un periodo di funzionamento come stazione d'arrivo della slittovia che collegava il centro di  Sauze alle piste del  monte Triplex, 2.400 metri di altezza, la Capanna è stata trasformata in skilift nel 1964 ma
con il tempo è stata abbandonata. Nel 2011 si sono conclusi i lavori di restauro: questo particolare edifico, sembra un "Blockbau", le costruzioni composte da tronchi incastrati fra loro, tipiche dei paesaggio montani, appoggiato su moderno sistema di mensole in cemento armato. I perfetti rapporti geometrici legano l'archetipo al moderno.

“Casa Capriata”,progettata 1954 e realizzata nel 2010, Gressoney-Saint-Jean
Mollino presentò questo progetto in occasione della X Triennale di Milano (1954). "Casa capriata"  è un manifesto di sperimentazione di materiali e di tecniche costruttive, figlio degli studi sulla vernacolare architettura walser.
E' stata realizzata nell'ambito di un progetto di ricerca del Dipartimento di Progettazione architettonica e di Disegno Industriale del Politecnico di Torino, con la collaborazione del Comune di Gressoney Saint Jean, dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Torino e della Fondazione OAT.
In Italia fu forse il primo ad occuparsi di architettura bioclimatica, studiando l'architettura vernacolare per la sua efficienza energetica ed il suo uso dei materiali.

 "Teatro Regio", 1973, Torino
Nel 1936 un incendio distrugge il settecentesco Teatro Regio opera di  Benedetto Alfieri in piazza Castello a Torino. Nello stesso anno viene bandito un concorso per la sua ricostruzione, vinto dagli architetti Aldo Morbelli  e Robaldo Morozzo della Rocca, ma il progetto vivrà una lunga odissea di stop ai lavori, modifiche in corso d'opera, fino al 1965, quando l’amministrazione incarica l’architetto Carlo Mollino e l’ingegner Marcello Zavelani Rossi di un nuovo progetto tendendo conto delle parti già eseguite. I lavori dureranno dal 1967 al 1973. La pianta del teatro ricorda la forma di un corpo di donna. «Il teatro è la grande architettura-donna nel cui grembo nasce l’opera. L’interno, infatti, è tutto arrotondato, come un uovo: lo spazio diventa imprendibile a favore dell’opera che vi è rappresentata». La sala, a pianta ellissoidale, contiene 1398 poltrone e 31 palchi. Il suo immenso e scenografico lampadario è composto da 1762 sottilissimi tubi in alluminio con punto luce e 1900 steli in perspex riflettente che lasciando a bocca aperta gli spettatori ancora prima che cominci lo spettacolo!

Carlo Mollino designer

1949 "Arabesco"

Arabesco è tavolino da caffè, costruito grazie alla tecnica della curvatura a freddo del compensato, brevettata dallo stesso Mollino, ha una in rovere naturale e piani in cristallo temperato. La forma, non segue la funzione, ma la suggestione, infatti il tavolino ricorda il corpo di una donna sinuosa.

1949 "Cavour" 
Questa scrivania,realizzata per gli interni di Casa Orengo a Torino, è composta da  una struttura in rovere naturale su cui poggia un importante piano in cristallo, mentre la cassettiera e il vano porta-oggetti sono sempre in rovere naturale con parti a vista laccate in color nero lucido. Queste forme dinamiche e pulite sembrano fuggire lontano, quasi ad avvertire che, in futuro, ciò che si sarebbe scritto, sarebbe arrivato velocemente. Una profezia che da mail si sarebbe passato ad e-mail.

Carlo Mollino fotografo

"Vita di Oberon" è il titolo della sua autobiografia: Oberon è il re delle fate, della notte e del bosco in  "Sogno di una Notte di Mezza Estate" di Shakespeare. La fotografia permette a Mollino di essere Oberon, di creare i suoi mondi notturni fatti appunto di fate e suggestioni. Queste polaroid furono trovate chiuse in semplici buste bianche in un mobile di quello che oggi è il Museo "Casa Mollino". Non abitò mai in questo villino ottocentesco, lo arredò con tantissimi  riferimenti alla cultura egizia, come il letto a barca ed il tavolo che ricorda un monumento funebre,  non sapremo mai se lo percepiva come la sua  "piramide", custode della sua arte e del suo mistero, da svelare solo dopo la sua morte, oppure come  suo rifugio, sappiamo solo che qui furono scattate le polaroid e che qui venivano le sue muse. Qui venne scritto "Il Messaggio della camera oscura", forse la prima vera antologia dell'arte della fotografia. Ed in questa villa è stato girato per Sky Arte "Séance", un visionario film-documentario realizzato nel 2014 da Yuri Ancarani che cerca di condurci all'essenza di questo complesso e geniale artista.

Cinzia Candela 

Per i più curiosi alcuni link:

Intervista a Fulvio Ferrari , fondatore di "Casa Mollino"

Trailer del documentario "Séance"