Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e la Mela Reintegrata
“La Mela Reintegrata rappresenta l’entrata in una nuova era, nella quale
mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono generando nella società un
equilibrio esteso a dimensione planetaria.”
Così, Michelangelo Pistoletto
(Biella, 1933) ci racconta l’opera inizialmente realizzata per l’Expo ed installata
in P.zza Duomo a Milano, e inaugurata il 21 marzo 2016 nella nuova sede di Piazza
Duca d’Aosta, dinanzi la Stazione Centrale. L’opera, donata alla Città di
Milano, ha trovato definitivamente il suo posto in un luogo di particolare scambio culturale
fra l’Italia ed il mondo, con l’intento di elevarsi a monumento simbolico in
grado di cambiare le coscienze di molti.
Grande ed eclettico artista
contemporaneo, Michelangelo Pistoletto può essere considerato uno degli
esponenti, nonché generatore, della corrente artistica italiana dell’Arte
Povera. Corrente, nata agli inizi degli anni sessanta, che accostò le comuni esperienze di un gruppo di artisti
inizialmente gran parte torinesi - fra i tanti Giovanni Anselmo, Alighiero
Boetti, Luciano Fabro etc – in risposta a quel clima, rivelatosi poi illusorio,
di benessere economico che aveva pervaso il Paese grazie al boom degli anni 50.
Erano, difatti, gli anni delle esplosioni studentesche, dei movimenti che
rivendicavano l’uguaglianza sociale ed un ritorno all’ origine primaria delle
cose.
L’Arte Povera, all’inizio degli
anni Sessanta, fa proprio questo: con l’utilizzo di materie prime povere e
fonti di energia primaria, si delinea una corrente artistica che mira a rendere
la realtà delle cose sotto forma di opere d’arte che sono però processi, e non
oggetti. Non si rappresenta più la realtà figurativa, ma si rappresenta ciò che
l’oggetto è in grado di comunicare grazie all’ interattività dello spettatore
nell’opera stessa. L’utilizzo di materie prime povere, inoltre, non fa altro
che conferire all’Arte Povera una funzione simbolica di forte etica morale.
La Mela Reintegrata, dunque,
rappresenta la ricucitura di mondi opposti e di ere diverse. La mela, simbolo
archetipo che rappresenta la Natura ed il mondo naturale, (quindi il Primo
Paradiso secondo Pistoletto, che abbiamo perduto) è anche il simbolo, a causa
del morso, della cacciata da quel Primo Paradiso, e quindi il distacco dell’uomo
dalla Natura anche a causa dell’Artificio. Artificio che ha relegato l’uomo nel Secondo Paradiso, definito da Pistoletto come Paradiso Artificiale, e che ha
assunto oramai nell’immaginario collettivo il simbolo di artificialità e
tecnologia più famoso, ossia la mela con il morso, propria del marchio Apple. C’è
tempo, però, afferma Pistoletto, per far cambiare le cose, e perché questo
processo di cambiamento non può cominciare dall’arte? Ecco quindi, il Terzo
Paradiso, il tempo in cui è ora che l’uomo viva in equilibrio con il mondo
naturale dal quale è stato generato, e con i progressi tecnologici al quale è
giunto grazie al suo intelletto. Il reintegro, dunque, del morso. La ricucitura
della mela e l’era del Terzo Paradiso.
L’opera, alta 8 metri, con un
diametro di 7, e con un peso 11 tonnellate, è interamente realizzata in un
composto di intonaco argilloso e polvere di marmo, modellato su di una
struttura metallica.
“Con la Mela Reintegrata
l’artificio assume il compito di ricucire la parte asportata dal morso e
ricongiungere l’umanità alla natura, anziché continuare ad allontanarla da
essa.” (Michelangelo Pistoletto)
Isabella Mazzola
Mela Reintegrata, 2015, Piazza del Duomo, Milano, Italia |
Mela Reintegrata, 2016, Stazione Centrale, Milano Italia |
Mela Reintegrata, 2016, Stazione Centrale, Milano, Italia |