Ashes57: tra street art e musica underground






#IllustrationLovers


Nei tuoi disegni sembrano esserci continui riferimenti alla città, un rapporto biunivoco tra i tuoi lavori e la realtà urbana. Quale città ti ha influenzato maggiormente? 

Amo viaggiare e sono sempre stata attratta dalle città e dall'architettura. Ogni posto ha il suo panorama ed i suoi posti segreti. Ho iniziato a fare qualche bozzetto dei posti che mi piacevano quando li ho visitati. Ho vissuto a NY per 2 anni ed è stata, tra le tante, la mia piu grande ispirazione.
Ogni città ha le sue caratteristiche e mi piace mostrarle con i miei disegni: i tetti di Parigi, le strade secondarie di Brooklyn, la club scene di Londra, l'infinita Tokyo, la folle urbanizzazione di Londra. E' la mia maniera di far scoprire alla gente questi posti.


 

E' evidente l'influenza della street art nel tuo stile. Raccontaci del tuo rapporto con i graffiti.

Sono cresciuta facendo graffiti in Francia, Canada e USA. Li facevo sotto i ponti, sui binari dei treni o su edifici abbandonati. Principalmente posti dove non potevo farli ma che mi garantissero grande visibilità, anche alla luce del giorno. Spendevo tutti i miei soldi in spray e andavo a disegnare il sabato sera, quando tutti uscivano a devastarsi.
A quei tempi non mi piaceva uscire, volevo solo che il mio nome si leggesse il piu possibile. Dipingevo ogni giorno per far sembrare le strade più belle.
Ho smesso con i graffiti quando mi sono trasferita a Londra per paura di essere scoperta dalle telecamere. E' meno facile, rispetto all'Europa continentale, andare nelle yard per pittare sui treni
e non mi piace pittare dove è permesso, così ho iniziato vari progetti di street art e uso lo stesso pennello che uso a casa. Ci vuole più tempo ma è un passo avanti per la mia arte.


  

I riferimenti al mondo della musica sono degli elementi che ricorrono spesso nelle tue illustrazioni. Cosa rappresenta per te la musica?
 
Amo la musica, soprattutto quella underground. Ho iniziato ad ascoltare hip hop, poi il rap francese, poi il dubstep prima che diventasse commerciale ed oggi ascolto molta footwork. Gli amici mi regalavano i loro mix su cassetta per quando andavo a fare i graffiti. Poi i musicisti mi hanno chiesto di disegnare le loro copertine e tutto è andato in quella direzione. La musica è la mia ispirazione e ora ho l'opportunità di mischiare arte e musica.



I colori che prevalgono sono il nero ed il bianco, a volte c'è una piccola aggiunta di rosso. Qual'è la ragione di questa scelta cromatica?
Ho sempre pensato che bianco e nero fosse un'accoppiata senza tempo. I miei sketch sono in bianco e nero. Il rosso è un colore potente. Non mi è mai interessato usare altri colori. Ora che vivo in Giappone, usarlo ha ancora più senso, perchè sono i colori che vengono usati per ogni cartello o segnale. Forse un giorno ne userò altri, ma per ora creano l'effetto che voglio ottenere.




Intervista di Valentina Solano