Carnival’s Chair







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Una maschera per celare la propria identità, per nascondersi o per proteggersi; una maschera per giocare ad essere qualcun altro.
Una maschera che è stata trasformata in un complemento d’arredo da diversi designer: Parliamo di sedute di grande impatto scenografico, vere e proprie sculture capaci di arricchire qualsiasi ambiente rendendolo quasi una scena teatrale.



Questa è Nemo, la poltrona disegnata da Fabio Novembre per Driade
Da un lato una grande maschera teatrale e dall’altro un’ampia seduta.
“Così in Nemo un volto dalle sembianze classiche viene scavato per creare uno spazio abitabile. Una testa-poltrona quindi, vissuta dall’interno e che, come una maschera, cela e contemporaneamente rivela il suo abitante.”
La poltrona viene prodotta sia su base fissa che su base girevole in polietilene opaco (adatto per l’outdoor) nei colori bianco, nero, grigio e rosso, oppure verniciata nei colori nero, rosso, arancio, giallo, blu e viola, o ancora nella nuova finitura con resina all’acqua e polvere di metallo, adatta sia all’uso interno che esterno, nelle varianti ferro, rame e ottone.




È quest’altra è una maschera? Ma no, è una sedia. 
Si tratta della seduta impilabile Stacking Chair del designer Shi Xiaoxi, prodotta in rosso e in nero.



Questa particolare sedia a dondolo, chiamata Voido, disegnata da Ron Arad per Magis, è un pezzo di design sorprendente, dalla forma giocosa e dalle linee curve.
Prodotta in polietilene, è disponibile in bianco laccato o opaco, nero, grigio ed arancione.
Scultura dal design innovativo e futurista, prima ancora di essere una sedia comoda e funzionale.




Infine questa è l’enigmatica ed intrigante Loveseat disegnata da Rick Lee, in edizione limitata di soli 21 pezzi (il loro prezzo si aggira intorno a 20.000 €).
Dall’aspetto fluido e malleabile, la seduta viene creata versando l' alluminio fuso in un unico stampo e la sua superficie è lucidata a mano per mostrare la vera bellezza di questo materiale naturale.


Roberta Esposito