Christopher Herwig racconta l'architettura sovietica

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Christopher Herwig, fotografo e videomaker professionista di origini canadesi, ha sempre lavorato per importanti case editoriali e testate giornalistiche. L'artista, affascinato dalle insolite fermate dell'autobus dei paesi dell'ex Unione Sovietica durante un viaggio in bicicletta da Londra a San Pietroburgo nel 2002, non ha potuto fare a meno di tornarci (dodici anni dopo) per fotografarle tutte. Spinto da questa strana curiosità e dalla sua passione per i viaggi, ha percorso circa 30mila chilometri attraverso le nazioni dell'ex Unione Sovietica. Il risultato? Un documentario fotografico che racconta cosa resta del comunismo in questi Paesi attraverso un aspetto insolito: la surreale bellezza delle bus stops. "Per me è un modo diverso di guardare alla storia" spiega il fotografo canadese.

Queste costruzioni che segnano con fantasia il ciglio della strada, hanno rappresentato veri e propri esperimenti strutturali o estetici per gli architetti e gli artisti dell'epoca: alcune non hanno una copertura, altre si distinguono per le esplosioni di colori, mentre altre ancora seguono precisamente il linguaggio del classicismo socialista. Queste architetture si sono rivelate oggetto di sperimentazione artistica nel periodo sovietico: il risultato è una sorprendente varietà di stili e tipologie in tutta la regione, dal più rigido Brutalism sino a forme plastiche d'ispirazione futurista.

"In Canada sono tutte uguali", ha spiegato Herwig, "quelle delle ex repubbliche sovietiche sono invece uniche, fantasiose e talvolta un po’ pazze". 

Soviet Bus Stops, è il nome del progetto fotografico e del libro pubblicato nel 2015 dalla casa editrice Fuel che riporta i 159 migliori scatti del suo viaggio. Nel volume fotografico sono raccolte immagini che provengono da Armenia, Abkazia, Georgia, Kazakistan, Turkmenistan, Lituania, Bielorussia, Estonia, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Ucraina, Moldavia, e Lettonia. Il lavoro, pubblicato inizialmente in edizione limitata, è subito andato esaurito e si è aggiudicato il premio Martin Parr come miglior libro di foto del 2014.


Per i più curiosi consiglio una visita virtuale al sito web di Herwig.

Valentina Solano