Video mapping: da Batman a Tokyo

#Funchitecture



Il commissario James Gordon quando il male aleggia su Gotham City sale sul tetto dell’edificio per  accendere il famosissimo riflettore con il simbolo di Batman. Il paesaggio oscuro ed opprimente della città e di conseguenza la sensazione psicologica negativa  degli abitanti è stata  modificata da una semplice luce a Led. Possiamo dire che il commissario Gordon ha compiuto il primo passo verso l’architettura virtuale.


Anche nelle nostre città, che sono sempre meno “rifugio per le anime", come cantano i Negrita, qualche volta troviamo installazioni di video mapping, ovvero questa strabiliante tecnica di proiezione evoluta che trasforma qualsiasi tipo di superficie in un display dinamico attraverso appositi software, il più famoso è “Madmapper”. Ed ecco che animazioni, immagini e video proiettati su edifici, oggetti, sculture ed interni con questa tecnica riescono ad ingannare le percezioni visive degli spettatori al tal punto da rendere ardua la distinzione fra realtà ed installazione. Questo fenomeno nasce negli anni ’90 come “effetto speciale” per i rave party, poi grazie alla tecnologia di proiettori sempre più evoluti, si stanno compiendo esperimenti sempre più interessanti. Dal 2005 Ginevra ospita il più grande festival di video mapping legato proprio all’aspetto d’intrattenimento. Per quanto riguarda il video mapping sugli edifici, uno dei più importanti studi al mondo è NuFormer, un team con sede nei Paesi Bassi a Zierikzee, che ha esordito con una straordinaria performance sulla facciata della chiesa “Nieuwe Kerk”, in cui vediamo  gli elementi architettonici scomparire, apparire, disgregarsi ed  illuminarsi in una inaspettata  danza di ciò che è sempre stato considerato eterno ed immobile. Autori anche di spettacolari campagne pubblicitarie come quella per il lancio di un nuovo modello di TV 3D per Samsung in cui si vive l’illusione di una enorme crepa che si espande fino a rompere gli edifici o per far posto alle natura.




In Giappone ovviamente sono avanti anni luce rispetto agli altri su questa tecnica, hanno superato se stessi  con il progetto  “Tokyo city symphony”, primo e mastodontico incarico dell’atelier Six del direttore creativo Tsubasa Oyagi. Il progetto consiste in una web app in cui l’utente può cimentarsi nel video mapping applicato al modello di Tokyo in scala  1:1000, ed a dei suoni  da combinare fra loro, al termine dell’esperimento è possibile registrare e condividere sui social la propria performance.



Più spirituale e poetico è il fotografo e professore dell'Université de Valenciennes  Clément Briend, che proietta gargoyles e divinità orientali nei parchi di Parigi.


Scene evocative nel paesaggio urbano 


Giochi in appartamenti dove non si gioca più



Sembra spontaneo chiedersi dove arriverà questa meravigliosa tecnica. Un dato oggettivo è che la progettazione oggi deve necessariamente confrontarsi e dialogare con il video mapping. 
Forse dovremmo aggiornare la massima di Le Corbusier in: "L’Architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi sotto la luce al led ”.

Cinzia Candela

Per i più curiosi i link delle performance:

NuFormer , “De Nieuwe Kerk”

NuFormer , “Samsung Campaign 3D TV”

Studio Six “Tokyo city symphony

Clément Briend