Viaggio in Messico con la designer Ana Jimenez Palomar
#Funchitecture
Gli animisti riconoscono la presenza di un’anima o di un principio
vitale nella realtà materiale, inclusi oggetti o elementi naturali. Noi
occidentali abbiamo una visione di questa religione, come se fosse di serie B,
soprattutto dopo il saggio di Sigmund Freud "Totem
e Tabù", che la relegava in una forma di primitivo di sviluppo
sociale. Ma Carl Gustav Jung, in seguito, affermò che l'animismo era la proiezione
dell'inconscio dell'uomo nella natura.
In Messico l'animismo è la base della cultura conscia ed
inconscia, e si fonde col cattolicesimo, con l'arte, la musica, col cibo,
insomma è parte viva della vita delle persone. Questo paese incredibile, dove
nelle chiese cattoliche si compiono riti maya di purificazione con il posch,
una bevanda sacra ed alcolica, fa parte del background culturale di questa
giovanissima e talentuosa designer: Ana Jimenez Palomar.
Originaria di Guadalajara, Messico, si laurea nel 2014 presso il Central
Saint Martins UAL e da sempre cerca di fondere la tradizione messicana
con la realtà contemporanea. Il suo lavoro ha ottenuto subito un notevole
successo, infatti ha partecipato a numerosi contest internazionale ed esposto
in numerosi musei. Oggi ha aperto il
studio ed un collettivo chiamato "Cast
of creative" a Londra.
Come Carlos Castaneda,
ma in maniera molto più modesta e senza Peyote,
cominciamo questo viaggio in Messico dal punto di vista di questa giovane e
talentuosa designer.
Los
Enmascarados, 2014
La maschera è uno degli oggetti fondamentali per la cultura
messicana, in quanto è strettamente legata alle danze ed ai riti tradizionali e
quindi alla musica, il teatro, il movimento e, soprattutto, il travestimento e
la possessione. I rituali e le tradizione indigene sono ancora praticate in
forma ispanizzata o cattolicizzata, mentre in forma pura solo in alcune aree
del paese. Esempio lampante dei riti mesoamericani, è il "Día de
Muertos" (giorno dei morti), che tutti ormai conosciamo grazie alle sue
caricature della morte, teschi di zucchero colorati e processioni.
Gli elementi della maschera analizzati e rivisitati sono il
concept di questa serie composta da cinque arredi. Mobili
"mascherati" che diventano una caricatura di se stessi impegnati in
una danza rituale. La serie ha vinto nel 2015 il "A' Design Award and
Competition", il più grande concorso mondiale di design del prodotto e dei
servizi.
"The
double face"
Simbolo dell'umana e primordiale lotta fra il bene ed il male, fra
il lato luce ed il lato ombra in ognuno di noi. Pertanto troviamo un lato
accettabile ed ordinario, con i piedi per terra ed i cassetti al posto giusto. Ed
un lato ombra capovolto con i piedi per aria ed i cassetti a testa in giù.
"The
drunk lady"
Questa fanciulla ha bevuto troppo e non riesce a stare in piedi
diritta, dovrebbe trasmettere un senso di stabilità con quattro piedini ben
saldi per terra, ed invece, oscilla da un lato all'altro con l'incosciente
baldanza degli ubriachi.
"The
devil"
l diavolo qui è un burlone dispettoso che agita le mani in aria per
spaventare chi gli capita a tiro. Escogita trucchi ed inganni per poi incolpare
la maschera e gridare: "il diavolo mi ha spinto a farlo". Non siamo
forse, noi umani, avvezzi a questo gioco di espiazioni e colpe da scaricare sui
diavoli di turno? Chissà che ad averlo in casa, in questa forma così insolita,
ci faccia da specchio per portare alla luce i nostri demoni?
"The
buffoon"
Il buffone balla, si diverte e vorrebbe che tutti fossero allegri,
che "un giorno senza sorriso è un giorno perso".
"The
old man"
Il vecchio ha lasciato alle spalle gli anni migliori , ma è saggio
e non lascia che la vecchiaia lo renda triste e rassegnato, è uno spirito energico. Le spalle pendono
verso il basso e la schiena è un po' fiaccata, ma i suoi movimenti sono agili
come quelli di un giovane.
"Gota
de Jamaica", 2008
Questa lampada in vetro soffiato ispirato ad un hibiscus
intrappolato in una goccia d'acqua. Rappresenta l' "Agua de jamaica",
una acqua aromatizzata all'hibiscus che in Messico è bevanda nazionale.
Ispirato dalla frenetica e cara vita londinese, fatta di
metropolitana, folle oceaniche di gente all'ora di punta e piccoli spazi in cui abitare,
"Totemism" è un arredo modulare, adattabile e accessibile. Un totem è
qualsiasi animale, vegetale o altro oggetto, naturale o soprannaturale,
sociale. In questo caso, "totemism" è un totem per il moderno
londinese. Ogni modulo è progettato per poter comporre il proprio city-totem.
Abbiamo imparato che gli oggetti possono contenere un anima, persino quella di un popolo e che ,in questo mondo tutti dobbiamo danzare con le nostre maschere,incontrare e cercare di imparare da diavoli, buffoni e vecchi saggi e comporre i nostri totem metropolitani.
Abbiamo imparato che gli oggetti possono contenere un anima, persino quella di un popolo e che ,in questo mondo tutti dobbiamo danzare con le nostre maschere,incontrare e cercare di imparare da diavoli, buffoni e vecchi saggi e comporre i nostri totem metropolitani.
Cinzia Candela
Per i più curiosi alcuni link:
La ricetta dell' agua de jamaica :