La magica snow art di Simon Beck
#Funchitecture
Una dolce bambina dai riccioli d'oro e dai profondi occhi
blu, con indosso un morbido cappello di lana con pompon, si affaccia
alla finestra e fuori nevica. Euforica corre sul prato innevato per sdraiarsi e
tracciare sulla neve un quarto di cerchio con i braccini e con le gambette, una
volta terminata l'operazione, si alzerà stando attenta a non rovinare il
disegno: un angelo. Questa è una delle immagini più ricorrenti del
romanticismo natalizio, che spesso viene usata, ed abusata, nei film, negli
spot pubblicitari e chi più ne ha più ne metta.
Chissà se proprio questo gesto antico e gioioso è stato la fonte
d'ispirazione di Simon Beck, artista inglese, inventore della snow
art.
Simon Beck, classe 1959, studia ingegneria presso l' Oxford University, ma dopo poco decide
di cambiare lavoro ed inizia quella che è ancora una delle sue professioni,
ovvero il cartografo. Tutto è cominciato durante il natale 2004, a Bourg-Saint-Maurice
in Francia, quando un problema ai piedi gli impedisce di praticare la corsa, una
delle sue attività preferite. Le corse, così, diventarono passeggiate e questo
cambio di velocità gli permise di vedere a rallentatore la bellezza della natura. La neve, da semplice superficie calpestata, diventò tela. Istintivamente e con delle semplici
scarpe da neve, provò a formare una
stella a 5 cinque punte con l'impronta dei suoi passi, poi provò con una stella
più grande a 10 punte, il giorno dopo comprò quelli che sarebbero diventati i
suoi pennelli: le ciaspole o
racchette da neve.
“Quando hai un pezzo
di carta bianca, ci disegni sopra; perciò disegnare su un manto bianco nevoso
mi è sembrata una cosa altrettanto naturale da fare”.
L'artista inglese ha creato questa opera d’arte per il film russo “Drakony”,
presso la città di Yakutsk, in
Siberia.
La domanda sorge spontanea, come nasce un capolavoro del genere? Per prima cosa Beck
stampa su un foglio il disegno che vuole ricopiare sulla neve: i soggetti, come
abbiamo potuto vedere dalle immagini, spesso, sono frattali, motivi geometrici
o mandala. Poi analizza il disegno in termini di percorso, distanze, punti e
passi da compiere per ottenerlo, colorando in verde le linee che devono essere
tracciate per prime. Strumento fondamentale è la bussola: puntata a nord e
seguendone sempre la direzione, ci troveremo a disegnare con le nostre orme una linea retta.
La neve sarà il foglio bianco, i gradi della bussola saranno la
direzione della mano ed i piedi saranno la matita. Di solito servono almeno 10
ore di camminata con le ciaspole e superfici molto ampie, alcune opere
addirittura superano la lunghezza di sei campi da calcio. La neve ideale è quella dei laghi ghiacciati perché è composta
da uno strato uniforme di ghiaccio ed uno strato di circa 25 cm di neve soffice.
L'unico problema di queste meravigliose opere è che hanno durata breve, sono
soggette alle condizioni meteo e qualche volta capita che qualche sciatore
avventuroso ci passi su senza volerlo.
Per ovviare al problema della caducità delle sue opere, ha raccolto oltre 200 scatti delle sue opere in un libro: "Snow Art : a book by Simon Beck".
Nel 2014 il nostro talentuoso artista, ha lanciato la sua linea di capi in lana Merino: "The Art of Nature Simon Beck Collection", prodotta dall'azienda neozelandese "Icebreake".
Lanciatagli la sfida da un magnate americano, sempre dal 2014, ha iniziato a produrre anche "sand art".
Questo geniale artista ci ha insegnato ad usare la bussola in un modo nuovo, la forza e la perseveranza dello sforzo fisico, il pensiero laterale, che trasforma una situazione di svantaggio e la bellezza del concetto di impermanenza.
Cinzia Candela
Per i più curiosi alcuni link :
Per dare un occhiata alle foto del suo libro:
Art at Altitude: Snow Murals in the Mountains
Banff Park :
Intervista di TEDX :