Il valore della fragilità alla mostra belga Reciprocity Design
#InMostra
La parola design ad alcuni fa pensare a Massimiliano Fuffas, il sedicente e snob architetto, interpretato
dal comico Maurizio Crozza. Ci viene
in mente qualcosa di elitario, come la
ciliegina di una costosissima torta in
stile gateau marriage, di una composizione glamour o peggio ancora come una
griffe, infatti spesso si sentono frasi come: "questa lampada è di design". Oggi più che mai, bisogna
ricordare le parole del grande Maestro
Bruno Munari "il lusso non è
un problema di design".
Tutt'altro che legata all'aspetto lussuoso del design è la terza edizione della triennale "Reciprocity
Design Liège", che si terrà a Liège fino al 25 novembre curata da Giovanna
Massoni, giornalista indipendente da vent’anni stabile in Belgio, le
cui parole chiave sono: fragilità, design
della cura , etica del progetto, precarietà, auto costruzione e sviluppo
sostenibile.
L'anticonvenzionale contenuto della Triennale non è
costituito da oggetti di tendenza, ma dai risultati di studi, laboratori e
workshop iniziati nel 2017 articolati in 5 mostre e 5 location nel cuore di Liegi, 5 gallerie
d'arte, 3 conferenze, 1 workshop.
Le principali sono:
-"Fragilitas", presso il museo "de La Boverie", che esplora il tema della fragilità umana, come malattia, povertà, età, disabilità come temi progettuali del design.
Le principali sono:
-"Fragilitas", presso il museo "de La Boverie", che esplora il tema della fragilità umana, come malattia, povertà, età, disabilità come temi progettuali del design.
-"Confessions", a cura di "Fabrica"
ed Oliviero
Toscani. I ragazzi del
laboratorio "Fabrica" hanno
avuto carta bianca per presentare l'autoritratto delle proprie fragilità.
- "I nuovi oggetti (pedagogici)",
mostra del concorso sul ruolo delle scuola di design esprime quanto questa possa
gettare le basi per il nostro futuro economico e sociale.
Henry Ford affermava che "C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova
tecnologia diventano per tutti". Purtroppo oggi la fetta di esclusi è
ancora enorme. L'odioso Fuffas spesso intramezza i suoi sketch con la frase "abbiamo la tecnologia per farlo",
riferendosi a progetti fantascientifici come portare le tubature sulla luna.
Oggi abbiamo la tecnologia per farlo:
non lasciare indietro nessuno!
Cinzia Candela