I colori tridimensionali di Brani&Desi
C’era una volta un colore, che colore non era, si chiamava Bianco, ed un centimetro alla volta
aveva conquistato il mondo. Il suo regno moderno cominciò con le foto delle
architetture razionaliste e dura tutt’ ora, certo, si è accompagnato al nero,
poi alle 50 sfumature di grigio ed oggi al legno naturale. Il suo successo ce
lo spiega il neuromarketing, infatti
questo colore “indica freschezza,
pulizia, speranza, bontà, luce, purezza, sterilità, semplicità, verità,
verginità, pudore, minimalismo, perfezione ed innocenza perciò è spesso usato
nel settore domestico, religioso, medicale, tecnologico, giuridico, nuziale,
funerario e del design”.
Cinzia Candela
Ma ogni buona idea, senza un processo di updating, diventa come le sabbie mobili.
Così siamo passati dall'estatica meraviglia del bianco razionalista alla
dittatura della scatola bianca. Come si esce dalla dittatura? Smontando il
dogma. Nel caso delle nostre due giovani designer Brani&Desi,
introdurre tanti altri colori in quella purezza geometrica razionalista è la
soluzione.
Brani&Desi è
uno studio con sede a Sofia, Bulgaria, fondato da Branimira Ivanova e Desislava
Ivanova. Grazie ad una formazione cosmopolita (Kingston University di Londra, Florence
Design Academy e Stuttgart University
of Applied Sciences) hanno fatto propria la massima di Joseph Addison “il colore parla tutte le lingue”.
“2020”, residenza privata
“Quando sei qui
vicino a me /questo soffitto viola /no, non esiste più /io vedo il cielo sopra
noi”. Immaginiamo la giovane coppia che abita questa casa intonare la famosa
canzone di Gino Paoli. Le curve, la prevalenza dei toni del blu e la
rappresentazione stessa del cielo, ci portano veramente il cielo in una stanza.
La dimensione intima e chiusa dell’interno si apre all'infinito. Il blu è il
colore della calma, della fiducia, ma anche della freddezza, che qui viene
stemperata da un giallo caldo, dal rosa e dall'arancione.
"Breakfast with Mondrian", residenza privata
Questo progetto d’interno è dichiaratamente ispirato alla
visione della natura pura ed astratta del pittore olandese Piet Mondrian. Fondatore del Neo-Plasticismo,
stile reso noto dall’uso di colori primari, rosso, blu, giallo e di linee
orizzontali e verticali, perché “attraverso
opposizioni di colore e linea si può vedere l'espressione plastica delle
relazioni”. Per questo immenso artista, il mondo è una danza armonica di
astrazioni. Così danziamo in questo open
space, dove le funzioni si susseguono fluide e ben connesse, il bianco
conduce, il nero segue… casqué.
“Garden of Impressionist”, loft
"Ciò che tiene
sveglio il mio cuore è un silenzio colorato." - Claude Monet
Per questo loft si sono ispirate al pittore impressionista Claude Monet ed al suo amore per i
giardini. L’obiettivo era quello di creare un luogo intimo e rilassante, adatto
ad una famiglia, ma allo stesso tempo sorprendente, esattamente come un
giardino. Così come i bambini scalzi che inseguono le farfalle nei prati,
cerchiamo di afferrare la moltitudine di forme e colori, senza mai riuscirci.
Con gli occhi in festa, abbiamo imparato quanta forza può
avere il passato se lo si lascia evolvere e fondere col presente, senza
pregiudizio o ostinazione. Che i colori possono creare, non solo suggestioni,
ma mondi interi.
Ma soprattutto perché accontentarsi di un solo pastello
quando si ha un’intera scatola?
Per i più curiosi alcuni link:
Gino Paoli: