Life Between Building: la progettazione urbana sostenibile secondo Jan Gehl
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Da sempre all’avanguardia nel campo dell’architettura e del
design, città dotata di un grande senso di comunità e votata all’eco –
sostenibilità, Copenaghen è stata nominata la futura Capitale Mondiale
dell’Architettura.
Lo scorso 5 Maggio l’UNESCO, ha annunciato che la seconda edizione
Congresso Mondiale degli Architetti UIA, che avviene con cadenza triennale, dal
2 al 7 luglio 2023 si terrà nella città danese.
Sono molti i riconoscimenti che la città della sirenetta ha
riscosso negli ultimi decenni. Già eletta "capitale verde Europea" nel 2014 per
la ricerca di soluzioni sostenibili che hanno un impatto sulla qualità della vita
dei suoi abitanti, punta a diventare la prima capitale CARBON FREE entro il 2025.
“Copenaghen è una città capace di offrire al mondo un fantastico contrasto nel modo in cui l'architettura aiuta le principali città globali ad affrontare le diverse sfide della vita urbana del 21° secolo" così Thomas Vonier – presidente dell’UIA – ha parlato alla cerimonia di premiazione dopo aver accolto con entusiasmo l’ambizioso tema presentato dalla città nel 2017 ‘Sustainable futures – Leave no one behind’.
Ma l’enorme lavoro sulla città parte
molto tempo fa, prima che gli architetti si preoccupassero di progettare solo
edifici grandiosi facendo a gara, gli uni contro gli altri per realizzare
monumenti al proprio genio.
Da oltre 50 anni Jan Gehl è impegnato
nel miglioramento della vita urbana ponendosi come obiettivo quello di far
riappropriare i cittadini delle città.
Nel 2011 è uscito "Vita in Città",
edito da Maggioli Editore in Italia, una summa di 40 anni di lavoro come
professionista sul campo e come direttore della Royal Danish Academy of Fine
Arts, divisa in 4 macro capitoli dove si esplora la progettazione degli spazi
di vita tra il costruito. Un tradimento dichiarato al Movimento Moderno, da parte di un
figlio di quella scuola, che ha concentrato i suoi sforzi sull’uomo moderno e
sull’architettura dove la forma seguiva la funzione ponendo fine “alla scala
umana”.
In "Life Between Buildings" (titolo originale) si pone l’accento sui luoghi e non sui singoli edifici. Luoghi che non sono solo la risulta di ciò che rimane tra gli edifici ma che acquistano dignità di progettazione nel ridisegno delle città contemporanee.
Gehl parte dalla lezione urbanistica
rinascimentale italiana e la riporta al lavoro di architettura partecipata di
Giancarlo De Carlo, dal quale recupera molti spunti di lavoro.
Tra i modelli
urbanistici, che hanno favorito la qualità della vita urbana, vengono citati
Siena e Venezia costruite a misura d’uomo e non di macchina. Città vivibili e
vissute.
I quattro capitoli sono: Vita tra gli
edifici, Presupposti per la pianificazione, Riunire o disperdere la
pianificazione della città e dello spazio, Spazi per camminare Luoghi per
sostare.Sono introdotti da un saggio dell’architetto inglese Ralph Erskine,
nella versione originale, e di Antonio Borghi, nella versione italiana, che
ricalca l’importanza del lavoro di Gehl di voler “rendere etica una disciplina
da sempre concubina del potere” 

Il testo, piacevole e facilmente
comprensibile, si conclude con un
vademecum di consigli per la buona progettazione urbana per far sì che questa
influenzi al meglio i modelli di vita che incontra.
Una lettura consigliata che ha come
obbiettivo quello di modificare il nostro modo di approcciare alla progettazione degli
spazi urbani.