miX restaurant di Alain Ducasse: il cuore d'oro di Dubai

#ArchiLounge
“Ci sono: lo chef francese con più stelle Michelin al mondo, un architetto spagnolo di fama internazionale e un produttore di arredi di design italiano, a Dubai”.
Questo non è l’inizio di una barzelletta ma di un gioco avventuroso alla scoperta dei vari “livelli" d’incanto offerti dal primo ristorante aperto da Alain Ducasse negli Emirati Arabi.
Inaugurato nel 2018, il miX occupa la cupola centrale dell’Emerald Palace Kempinski affacciandosi sulla suggestiva baia di Palm Jumeirah per offrire ai propri ospiti un panorama mozzafiato che va ad aggiungersi a tutte le altre caratteristiche che rendono questo “gioco” davvero emozionante.

    

Il progetto di questo ristorante, portato avanti dall’architetto Manuel Clavel (del Clavel Arquitectos) in stretta collaborazione con lo stesso Ducasse, si focalizza sulla ricerca dell’esclusività, del lusso e della raffinatezza portate all’estremo, ispirandosi alle uova Fabergè e all’emozione di lenta e graduale scoperta che accompagna fino al disvelamento del “cuore” di questi gioielli unici e preziosissimi.
Il miX Restaurant, infatti, si sviluppa totalmente attorno ad un uovo gigante (20 m di altezza e 10 m di diametro) dorato che diventa una guida costante, un punto di riferimento per qualsiasi avventore del locale durante il viaggio tra tutte le emozioni che questa location è capace di riservare.



Il design, minimalista ad uno sguardo d’insieme, ha lo scopo di indirizzare l’attenzione sugli esclusivi pezzi d’arredo Pedrali che impreziosiscono l’ambiente: le collezioni EsterVic e Laja scelte per le sedute (variamente distribuite) si compongono di prodotti raffinati dalle tonalità tenui che rispettano perfettamente il fondale neutro in cui vengono presentati i piatti dello chef dando a questi ultimi il meritato risalto.
I materiali (pochi e ricercati) utilizzati per gli interni, le decorazioni centellinate e un sistema d’illuminazione saggiamente modulata sono elementi studiati per dare l’impressione di trovarsi all’interno di un museo più che in un ristorante. “La luce diffusa è molto morbida e avvolge i commensali facendoli sentire a proprio agio mentre le luci puntuali mirano direttamente sui tavoli: L'interior design funziona come uno sfondo neutro in cui i veri pezzi d'arte e protagonisti saranno i piatti del signor Ducasse” (M. Clavel).



Le finiture d’arredo, con l’intento di rivisitare in chiave moderna dello stile architettonico dei Muqarnas islamici, finiscono per dare all’intero ambiente un’impronta futuristica e niente affatto banale: gli avventori si ritrovano in uno scenario quasi galattico, uno spazio tra materialità e immaterialità, tra sogno e realtà.
E’ in questa atmosfera quasi onirica che ha inizio il nostro gioco: partendo dalla sala principale, che occupa il sesto piano dell’hotel, ci si trova in uno spazio di oltre 500 metri quadri pronto ad ospitare più di 400 coperti. La copertura di questo ambiente è decorata con un intreccio fluido di tubi acrilici trasparenti che danno un’idea di continuità interrotta soltanto dalla parte inferiore dell’uovo dorato che fluttua sospeso al centro della sala "come per magia”. Oltre a questo elemento di stupore, la sala presenta un pavimento in marmo bianco volakas e tappeti viola disposti in modo da ottenere un dialogo continuativo tra i vari ambienti mentre le pareti specchiate svolgono la loro funzione distributiva quasi smaterializzandosi, animandosi di vita soltanto riflettendo il movimento del personale e degli ospiti del ristorante stesso.



Al primo livello non manca un ambiente dedicato a Bar e Lounge nel quale gli avventori possono godere di un’atmosfera più informale in attesa del proprio tavolo, sorseggiare un drink “firmato” da barman specializzati, approfittare delle terrazze affacciate sulla baia per degustare tapas raffinate. Questo spazio è concepito come un paesaggio artificiale: ogni tavolo rappresenta un’isola che dialoga con il resto dell’ambiente grazie alla continuità creata dal pavimento in mosaico. Il soffitto, allo stesso modo, appare fluido grazie ad una superficie nera e riflettente che si anima dei riverberi delle tende dorate che avvolgono l’intero ambiente, chiara reinterpretazione delle tende nel deserto. L’illuminazione di questo ambiente è delegata a una luna tatuata al centro della copertura che, con la sua luce calda, completa l’atmosfera da mille e una notte.



L’attico dell’hotel corrisponde, invece, al secondo livello di questo sorprendente gioco: è riservato all’ambiente VIP del ristorante dove si può prenotare una cena intima e romantica. Qui, infatti, aumenta il senso di esclusività poiché lo spazio è concepito per ospitare soltanto dieci tavoli, ognuno dei quali, circondato da una tenda dorata, offre privacy ai commensali senza escluderli completamente dal dialogo con gli altri ambienti del locale.
L’uovo è centro dell’attenzione anche in questo caso: lo spazio cilindrico di 190 metri quadri ospita la forma convessa e dorata che contiene un ascensore e dei lussuosissimi servizi igienici inserendosi proprio al di sotto della cupola principale dell’edificio. Lo sfarzo suggerito da tutti questi elementi d’arredo dorati viene attentamente mitigato da un soffitto bianco lucido dal design contemporaneo che va a creare, di fatto, un’ambiente estremamente equilibrato ed elegante.



Il ristorante dispone inoltre, per ogni piano, di meravigliose terrazze che amplificano la flessibilità degli spazi interni adattandosi perfettamente alle esigenze climatiche e agli usi richiesti dagli ospiti. L'arredamento degli spazi all’aperto è organizzato in modo ponderato ed efficiente grazie a soluzioni tecnologiche e pezzi di design progettati in esclusiva per questo locale in assoluta coerenza con l’accuratezza e la cura del particolare che caratterizza ogni altro ambiente interno.



Ma, si sa: Dulcis in fundo!
La scoperta del mistero più profondo avviene accedendo all’ultimo livello del gioco: tramite l’ascensore privato si raggiunge il piano superattico del ristorante (la vera e propria cupola dell’hotel). Qui viene svelato il senso dell’uovo per la sua funzione sia distributiva che concettuale, per la meraviglia che risiede al suo interno!
Il guscio, che in natura avvolge la vita e, nel caso delle uova Fabergè l’elemento di stupore, nel miX Restaurant contiene la zona più esclusiva di tutto il progetto: lo Chef’s Table o ristorante SuperVip.
Questo ambiente si colloca in uno spazio esclusivo alto 11 metri con servizi dedicati, una meravigliosa terrazza e un tavolo centrale per soli 12 ospiti.
Solo attraversando il guscio, quindi, ci si immerge nell’esperienza più completa offerta dallo chef Ducasse: qui “nulla è come sembra” nel senso che ogni ospite, a contatto con la grazia e l’attenzione al minimo dettaglio, viene pervaso da un’energia vitale che va ben oltre il punto di vista puramente contemplativo. La bellezza di questi spazi, infatti, riesce a ridurre persino lo sfavillante skyline di Dubai a semplice scenografia.



Giunti al termine di questo viaggio che ci ha condotti alla scoperta del lusso più sfrenato a “diversi livelli”, è impossibile non apprezzare il “miX” attento ed equilibrato di luci, spazi, colori e materiali che collaborano tra loro per il raggiungimento di un risultato davvero unico nel suo genere.
Pensandoci bene, non è forse questo lo stesso principio che rende stupefacente il piatto di uno chef pluristellato?