Diego Armando Maradona: dai murales alla mascherina
#Funchitecture
“Oh mama mama mama, /Oh mama mama mama, /Sai perchè mi batte il Corazon, /Ho visto Maradona, /Ho visto Maradona, /Oh mama inamorato sono...”
Questo coro da stadio, fischiato, cantato, mugolato ed urlato
è stato, e forse lo è ancora, il motivetto più amato dai napoletani. Il 30 ottobre sono
passati sessant’anni dalla sua scesa in terra.
Diego Armando Maradona è un personaggio che si può amare oppure odiare, come il gioco del calcio in genere, ma è oggettivo il fatto che sia stato ed è tutt’ora una musa per l’arte ed il design di questa città.
I pastori/action figure di San Gregorio Armeno
Il 5 luglio 1984, Diego Armando Maradona fu presentato al San Paolo. La leggenda narra che gli artigiani di San Gregorio Armeno si misero la sera stessa all’opera per i primi pastori ad immagine e somiglianza del dio. Da allora Le “Pastor figure” di Maradona sono state prodotte in tutte le grandezze ed i materiali possibili e dalla raffinata terracotta, le malelingue dicono pure meglio dei bambin Gesù e delle Madonne, alla plastica di altissima cineseria. C’è l’imbarazzo della scelta.
Ovviamente tenendo bene in mente il
principio economico napoletanissimo del “quant
spienn' tant' appienn“, che si può parafrasare in: ricorda che la quantità
di danaro che sei disposto ad investire è ciò che porterai a casa. Siete stati
avvisati, volete mica attirare su di voi le ire del dio del calcio?
I gadget: dalla calamita alla mascherina
Come disse il sommo poeta inglese William Shakespeare anticipando
i tempi:
“Ci sono più gadget di
Maradona in cielo e in terra, Orazio, di quanti tu ne possa sognare nella tua
filosofia”
Nota di merito per l’originalità e la qualità va al noto
brand napoletano “Napolimania”.
Il luogo di culto
La casa a Posillipo dove Maradona ha abitato a Via Scipione Capece, dove vive il padre dell’ex azzurro Ferrara.
Caffè e devozione, che altro aggiungere.
Murales Maradona '90
Questo enorme murales raffigurante Diego Armando Maradona
con la maglia azzurra fu realizzato nel 1990, all'indomani del secondo scudetto.
L’autore è Mario Filardi, classe ’67, artista/cameriere, dalla fine
tragica in Svizzera, figlio di quella Napoli fatta di genialità e povertà. I
fondi per l’opera furono racimolati dal capo delle “Teste Matte”, gang
attiva negli anni ’90, soprannominato Bostik.
Filardi lo realizzò da solo in due notti e tre giorni. Nel 2016, ormai quasi
scolorito, la testa fu restaurata dall’artista partenopeo Salvatore Iodice. Un
anno più tardi, lo street artist argentino Francisco Bosoletti, autore dei
murales “La Pudicizia di cappella Sansevero”, fu chiamato dai residenti del
quartiere a restaurare anche “Maradona 90”.
“Diego, Dios umanos” di Jorit
Non ha bisogno di introduzioni il nome dello street artist
napoletano-olandese Jorit, che nel 2017, in via Taverna del Ferro, presso il
cosiddetto Bronx di San Giovanni a Teduccio, noto per episodi di crime e
degrado, realizza questo immenso murales grazie al sostegno popolare ed “INWARD
Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana”. Lo sguardo fiero e
guerriero del dio venuto dalla strada si posa sulla città e lei ricambia e si
specchia.
Cos’è l’arte se non il più ancestrale e sincero canale di comunicazione? In quanti hanno sentito il canto della musa?
Ultras, ragazzi di strada, e gente col pedigree, neo genitori, artisti internazionali, artigiani, geni del marketing ed i pensieri poetici di Luigino, noto amico e discepolo del Professor Bellavista:
“Per l'occasione permettete di dedicarvi questo pensiero
poetico.
San Genna', non ti crucciare
tu lo sai, ti voglio bene,
ma 'na finta 'e Maradona
squaglie 'o sang rint' 'e vene!”
Cinzia Candela
Per i più curiosi alcuni link:
http://www.inward.it/settore/inward
https://www.youtube.com/watch?v=gOLhZ-ZROTs&ab_channel=IntellettuAlettone